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Bari

Ferragosto

Oggi alla schiavitù delle ferie di ferragosto ben pochi si sottraggono.
Scendendo dal nord, le ferie dei tempi nostri si sono consolidate in abitudini voluttuarie e spenderecce tali da non farci sembrare esagerato e deprecabile il riferimento al milanese “in bolletta” che decide di impegnare i materassi per “andare a fare le ferie”. Oppure l’ipotesi peggiore di tapparsi in casa e di rendersi irreperibile fino al rientro dei più fortunati.
Da noi si verificano casi diversi nella fattispecie, ma analoghi sul piano delle stranezze.
E’ considerata una recente “conquista sociale” quella di “andare a cercare un po’ di pace” nel posto dove sono andati altri a far la stessa cosa, trasformando un luogo tranquillo in altro più insopportabile di quello lasciato.
Il 15 agosto è stato sempre un giorno lavorativo e, anticamente, più gravoso perchè si sloggiava, a Bari, in alcuni paesi del barese e a Napoli.
Nella città partenopea prammatiche dei Vicerè dal 24 dicembre 1587 in poi spostarono la data definitiva degli sloggi al 4 maggio e il decreto borbonico del 18 luglio 1841 li sanciva al 10 agosto “nei nostri reali domini” ma si effettuava cinque giorni dopo.
A prescindere da tutto questo, è d’uopo considerare che ad un popolo di lavoratori come il barese di un tempo, che ha dovuto dimenticare le feste augustali e attendere i progressi della tecnica e le scoperte della scienza per emanciparsi da un atavico duro lavoro affidato alle sole braccia, non era consentito che un costume sobrio e quasi spartano per poter sopravvivere e trasformare un’arsa terra in fertili campi.
Negli anni Venti fece epoca il caso di uno stimatissimo negoziante che, in vena di novità forestiere, chiuse il suo negozio al Corso, il solo pomeriggio del 15 agosto. Per non passare da “sbruffone” fece circolare la voce che lo aveva fatto per omaggio e devozione alla Madonna di mezz’agosto (Assunta) pur essendo considerato in città come anticlericale.
Ben altre intenzioni ebbe l’iniziativa di Cataldo Petrizzelli, dirigente della Soc. Sportiva ‘Audax’ e pioniere dello sport barese.
Il 15 agosto, intorno agli anni Venti, organizzò una gita ciclistica di oltre 200 chilometri per dare inizio a una ricorrenza festiva, ma il suo gesto rimase  allo stato di tentativo. (a.g. – 1980)

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