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Bari

Giornata mondiale Tièdde a la barèse

 

Serata riuscitissima, sabato 27 aprile, da Terranima, noto ristorante barese, guidato da Piero Conte, all’insegna della Giornata mondiale della famosa “tièdde a la barèse”, nota anche come “Rise, patàne e ccozze”. Con l’accredito di Sandro Romano, promotore della manifestazione e Presidente della Compagnia della Lunga Tavola, siamo stati accolti e coccolati “a latte d’uccello”.

 Piacevoli e inaspettate le presenze di una coppia di americani, di una famiglia calabrese e di numerosi baresi, residenti e no. Guarda caso i calabresi, in gita da noi, provenivano da Pizzo Calabro, nota per il Castello che ospitò le ultime ore di Re Gioacchino Murat, prima di essere fucilato.

 L’accogliente atmosfera del locale e l’allegra compagnia hanno indotto poi chi vi scrive, a leggere una poesia del “Trilussa barese” Vito De Fano, in onore di “Giacchìne”, lo sfortunato Re di Napoli, ma fautore della Nuova Bari (di cui ricorre proprio in questi giorni il Bicentenario) e la ricetta della “tiella”, declamata in lingua barese. Suggerita da Angela Lopez (classe 1868, madre di Alfredo Giovine e nonna del sottoscritto), fu pubblicata, nel 1968, nel “U Sgranatòrie de le barìse”, ricettario di Bari.   Iniziative intelligenti che servono a far emergere e apprezzare i nostri prodotti e la cura che i nostri ristoratori pongono nella ricerca e nell’offerta delle nostre prelibatezze. Da ripetere con variazioni sui soggetti.  Felice Giovine

 

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