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Civiltà musicale pugliese

GIOVANNI DE ANTIQUIS di alfredo giovine

Il primo insegnante di musica e di canto nel Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo in Napoli fu un musicista barese: il chierico Giovanni Giacomo De Antiquis.

Egli prese servizio nel 1606 quando il Conservatorio era in vita da 6 anni, essendo stato fondato nel 1599 ad opera di fra Marcello Fossataro, romito di San Francesco.

Il cardinale Gesualdo, che diede l’approvazione per l’erezione della casa proposta dall’umile fraticello, dettò le norme che regolarono la vita dell’istituto di carità. Esso si prefiggeva di raccogliere i ragazzi poveri che si aggiravano per le vie di Napoli e di insegnare loro un mestiere che potesse assicurare una onesta esistenza da buoni cittadini. Fra le varie materie già insegnate, dal 1606 cominciò a figurare anche la musica. Il De Antiquis, che nel 1574 aveva dato alle stampe alcuni suoi madrigali in aggiunta ad altri di musicisti suoi concittadini; nel 1606, “protettori del Conservatorio i canonici Gaspare Montoglio e Stefano Vadiglia, il clerico Giovan Giacomo de Antiquis è incaricato di imparare li figliuoli de musica e di far fare gli esercitii per imparare li figlioli di cantare”.

  Il 1607 ottiene il titolo di Cappellano e serve il Conservatorio e la sua Chiesa di S. Maria a Colonna, probabilmente per due o tre anni ancora, perché nel 1611 è Francescantonio Verde, che prende il posto di maestro de cantare, del quale sappiamo che percepiva 5 tarì al mese. Avremmo avuto immenso piacere di trovare fra le vecchie carte altri particolari sulla vita del De Antiquis, purtroppo conosciamo soltanto il contenuto di alcuni sopralluoghi, fra i quali quello del Cardinale Boncompagni in data 5 aprile del 1633.

  Esso contiene l’elenco dei maestri che facevano schola de musica nel conservatorio. Ecco qualche nome: Francisco Rupolo, magister musicae; Marcus Antonius de Antonino, eius coadiutor; Franciscus Anzelonus, magister lyrae; Iacobus Anzelonus, magister buccinae. Tra gli inventari amministrativi allegati alla relazione ecco la lista dei libri di musica adoperati dagli allievi nel 1633:  “Partimenti de messe, vesperi, mottetti et sonate; Paranze quattro. Libri a quattro voci, messe, vesperi, mottetti et frottole; Paranze cinque. Libri grandi di Morales a quattro voci, messe de defonti et feste; Libri due. Madrigali a cinque di Pomponio Nenna. Paranze tre. Mottetti di don Giovanni Maria Sabino; a due, tre e quattro voci. Paranze due. Madrigali a cinque della scelta. Paranze una. Madrigali a quattro e a cinque di Scipione Dentice. Paranze due. Madrigali di Luca Marenzio a quattro. Paranze una. Madrigali di Rogiero Giovannelli a cinque. Paranze una. Un libro grande dove se canta a quattro. Sonate a quattro et cinque di don Giovan Maria Sabino. Due paranze de libri de madrigali del Principe de Venosa”.

  Sembra strano di non trovare fra questi libri alcunché del De Antiquis, il che fa supporre che lo stesso, allontanandosi, abbia portato con sé i suoi libri di madrigali, oppure vi siano state ragioni di rivalità che possiamo soltanto supporre.

  Il De Antiquis pubblicò: Il primo libro delle villanelle alla napolitana a tre voci, de diversi musici di Barri; Raccolte per Ioanne de Antiquis, con alcune delle sue novam. stamp. Libro primo (Venezia, 1574); Il secondo libro delle villanelle alla napolitana a tre voci, de diversi musici di Barri; Raccolte per Ioanne de Antiquis, con alcune delle novam. stamp. (Venezia, 1574); Madrigali a quattro con un dialogo a otto (Venezia, 1584); Il primo libro di canzonette a due voci da diversi autori di Bari (Venezia, s. ed., 1584); due composizioni in Bicinia, sive cantiones suavissimae duarum vocum (Anversa, 1590, 1609) ; id. in Bicinia sacra… (Núrnberg, 1591); un ricercare in Compendium musicae, pro illius artis tironibus (Augsburg, 1591); otto ricercari in Ricercari a due voci di diversi autori di nuovo ristampati (Firenze, 1686).

A parte il valore musicale della produzione del Nostro, egli ha anche il grande merito di averci fatto conoscere un bel numero di musicisti baresi della sua epoca, molti dei quali sarebbero rimasti sconosciuti se non avesse dato alle stampe le sue raccolte.

Non solo. Egli ci dà un’evidente prova del come in Bari fossero così intensamente coltivati gli studi musicali.

   Il De Antiquis nacque a Bari verso la metà del sec. XVI e morì dopo il 1615. (riproduzione riservata – 1965)

 

 

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