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Bari

II primo cinematografo a Bari di alfredo giovine

Il 13 febbraio 1895 i fratelli Lumière brevettarono con il nome di “Cinématographe Lumière” un apparecchio per le proiezioni di immagini animate e il 28 dicembre seguente iniziarono le prime rappresentazioni pubbliche al Salon Indien di Parigi. L’invenzione va­licò le Alpi e si avviò per il mondo, riportando sugli schermi importanti avvenimenti dell’epoca con personaggi di alto rango.

A Bari le prime proiezioni dei quadri dissolventi ebbero luogo nell’estate del 1894, anticipando di tre anni quelle animate effettuate con apparecchi dei due inventori fran­cesi. Se la settima arte iniziò il suo cammino internazionale in tono regale, a Bari i pri­mi divi dello schermo furono Mechèle u sscème, ZZù Vite de le Sgagliòzze e Mengòtte, tre umili creature della vita cittadina.

Pioniere del cinematografo e produttore in sedicesimo di documentari locali fu il foto­grafo barese Michele Fiorino che, apprestando per la prima volta uno schermo mobile nell’arteria principale di Bari, Via Sparano, dette un nuovo e divertente spettacolo. Il pubblico accorse numeroso perché il prezzo del biglietto era a sgròssce (gratis) e per di più rappresentava l’applicazione pratica di una meravigliosa scoperta straniera della qua­le si parlava in città con meraviglia e interesse. Su Michele Fiorino cadde una pioggia di felicitazioni per l’ardito impegno assunto e nello stesso tempo fu sollecitato a riproporre un nuovo programma con novità di prima classe.

Infatti Fiorino annunziò, per il 4 novembre 1894, il secondo spettacolo, anche per richiamare maggiormente l’attenzione della cittadinanza sul suo studio fotografico. Fece distribuire molti manifestini nei quali si esaltava lo “spettacolo sorprendente, magico ef­fetto, ricchi e svariati soggetti di natura scientifica, storica, allegorica, politica!!!”.

Questa volta però i quadri dissolventi delusero gli spettatori. Scarsa luce, sfavorevoli condizioni atmosferiche e frequenti interruzioni tradirono l’attesa. Spronato a dare mi­gliore dimostrazione della sua competenza, il Fiorino il 17 dicembre 1894, annunziò un al­tro spettacolo con 22 soggetti, fra i quali Partenza di un bastimento, Temporale, I Reali d’Italia, Pallone aerostatico e Macchiette Baresi, a richiesta generale. Malgrado il vento gonfiasse un grande telone di 10 metri di lato, i quadri a colori illu­minati a luce elettrica, ebbero felice riuscita.

Il pubblico andò in visibilio quando apparve il Re, la Regina, Garibaldi, salutati dall’inno reale e dall’inno dell’Eroe dei Due Mondi.

Molta curiosità suscitarono le scene di un “uomo che coricato inghiottiva uno ad uno i sorci che gli andavano di sopra la coperta fino alla boc­ca spalancata pronta ad accoglierli. Infine un diavolo che movendo le ali tenta una donna, avvicinandosi e allontanandosi. Tanto movimento, tanta vita ha meravigliato ognuno”.

Convinto che anche per la settima arte sarebbe arrivata l’ora dell’affermazione meri­tata, Fiorino impedì il sorpasso di aspiranti concorrenti, annunziando il 29 maggio 1897, la prossima apertura del Cinematografo come “Grande Novità del Giorno” nel suo nuovo e ampio studio in via Sparano 99.  Gli spettacoli ebbero inizio il 31 maggio successivo ad ogni mezz’ora, dalle 19 alle 22, con il Cinematografo Lumière illuminato a luce elettrica. Prezzo d’ingresso 50 centesimi. Tutte le vedute del mondo, cambiate ogni settimana. Muovendosi in uno stato fra lo sperimentale e l’applicazione pratica, il Cinema conti­nuò a segnare il passo fino all’inizio del secolo seguente. Nuovi ritrovati della tecnica cine­matografica, degli apparati luminosi, delle attrezzature ausiliarie ed infine il sia pur lieve miglioramento della produzione permisero a compagnie viaggianti di scendere al Sud in concorrenza con cinematografi baresi stabili in baracconi e sale. Altro interessante momento storico della ricchissima vita del cinema nella nostra città, che consentirebbe, a quanti vogliano occuparsi a fondo della parte che ci riguarda, di sanare le notevoli carenze esistenti in tutte le trattazioni sul cinema apparse in Italia e all’estero. Le mie ricerche su Luigi Roatto, amico di Lumière, nato a Canosa di Puglia nel 1870, sui fratelli Almerico e Domenico Roatto, sui fratelli De Giglio, consanguinei dell’ing. progettista del teatro Margherita e su numerosi pugliesi serviranno a mettere in giusta lu­ce le parti avute dai nostri conterranei nella storia del pionierismo cinematografico. riproduzione riservata – 1982

 

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