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Tradizioni popolari baresi

La bella Cecilia o U Capetàne (frammento)

Seggnòre capitan
Facìdeme nu favore
Tènghe a mio bbène in briggiòne
Facidue scarcerà.

La bella Cecilia – Signor Capitano – Fatemi un favore – Il mio bene è in prigione – Fatelo scarcerare.

(Informatrice: Angela Lopez).

Vedi: BRONZINI: La canzone epico-lirica, vol. I, pag.458; MoLINARO: Canti napoletani, ed. 916, pag. 408; IvE: pag.326; BERNONI: punto V pag. 11, n. 7; FERRARO: Canti monferrini, vol. I, pag.28; GIANNANDREA: pag.264; IMBRIANI: a.VII, vol.I, pag.394, VIDOSSI: pag. 8; D’ANCONA: Saggi,pag. 495; FERRARO: Canti di Ferrara, pag.108, n. 22; BOLZA: pag. 671, n. 50; PANAREO: pag. 107; PITRE': Studi, 1822, pag. 294 e 350; CELIBERTI: Canti di Gioia, pag. 74.

“La canzone sarebbe nata nell’Italia del nord nella prima metà del ‘500, ispirata allo stesso fatto preso da Claudio Rouillet ad argomento della sua tragedia “Philanire”, stampata nel 1563 (BRONzINI: La canzone epico-lirica, vol. I, pag. 457) “A parte il fatto che tale criterio di datazione non si ritiene più valido, poiché è stato acutamente osservato che nella poesia popolare di argomento storico, per il sorgere e mantenersi di un canto, necessaria è soltanto la contemporaneità, pag. 6″, è molto dubbio che il canto abbia un qualsiasi fondamento storico-Vidossi, pag. 8 (BRONZINI: La canzone epico-lirica, vol. 1, pag. 458)”.

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