Centrostudibaresi.it

Accademia

L’accento e le parole accentate

Il Dialetto di Bari
Grammattica-Scrittura-Lettura

L’accento e le parole accentate

Importante per la nostra grafia è l’accentazione tonica.
Si propende per il metodo suggerito da Alfredo Giovine “L’accento grave posto sulla vocale tonica indica sempre e soltanto la sillaba che ha l’accento principale della parola. Pertanto non si intende distinguere le vocali aperte da quelle chiuse, in quanto anche una tale distinzione non riuscirà mai a rappresentare il valore fonico dei vari fonemi dialettali; (…) come pure, il non Barese non saprà pronunciare correttamente il dialetto barese, neanche se sorretto dai più scrupolosi segni diacritici”.

L’uso del solo accento grave è dato dalla consapevolezza che nessun linguaggio dialettale sia unico e foneticamente espresso da tutti, esso è, invece, ricchissimo di suoni diversi e svariati fra persone anche dello stesso nucleo, e l’utilizzare un sistema semplice e abbordabile da tutti, molto vicino all’ortografia italiana, consente di diffondere l’uso della lingua barese a un pubblico più vasto possibile.
Si è riscontrato che la maggior parte delle parole, sono pronunciate sempre con suono aperto o largo, a differenza di altri dialetti pugliesi che, a ragion veduta, adoperano anche l’accento acuto e, in taluni casi, quello circonflesso, dovendo trascrivere graficamente una pronuncia diversa dal barese.
L’accento acuto è previsto, nel barese, solo per néve (nuovo) invece di nève (neve) e per (nota musicale) invece di (re).

Parole accentate
Vanno accentate tutte le parole, eccetto quelle che non possono essere lette diversamente, (pane, care, core, cadde, codde, ecc.) e, non vi sia dubbio per la pronuncia.
Vanno accentate alcune parole omofone (stesso suono, diverso significato), come:
1) (noi), per distinguerlo da nu (uno);
2) (consonante v) da vu (voi);
3) e (agg. cardinali masch. e femm.), da du e do (prep. articolate: del, dal);
4) (sono), da so (sua/sue);
5) stà (è, c’è), da sta (questa);
6) (mai), da ma (ma, congiunzione);
7) vìte (vedi e Vito, nome proprio), da vite (vita);
Se la parola piana è composta di più sillabe, in barese è d’obbligo accentare la penultima: nessciùne (nessuno), galettòne (tinozza), lepìne (lupini), nabeldàne (napoletano).

 

Altri siti utili

Cerca nel sito