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Civiltà musicale pugliese

MUTIO EFFREM di alfredo giovine

Celebre madrigalista del secolo XVI, non ebbe i natali a Napoli come affermano quasi tutte le enciclopedie musi­cali che lo citano.

Egli appartenne a nobile casata barese e nacque, a Bari nel 1555 circa.

La certezza della sua nascita a Bari ce la dà il tanto benemerito musicista barese del XVI secolo don Gio­vanni Giacomo De Antiquis che ne Il primo libro delle villa­nelle alla napolitana a tre voci di diversi musici di Barri raccolte per J. De A. (Venezia, Gardano, 1574) riporta alcune composizioni del barese Mutio Effrem.

Provenienti da Costantinopoli, i primi Effrem si stabilirono a Bari al tempo di Carlo Magno. E qui i loro discendenti furono in varie occasioni alla ribalta della storia locale. L’eroe barese Melo, nobile anch’egli, ebbe come moglie una Effrem dal nome Maralda. Ella era sorella di Datto, altro eroe barese e compagno d’arme del marito. Il Datto fu gettato in mare, chiuso in un sacco con catene, per essersi ribellato ai Greci, combattendoli. Il 9 agosto del 1035, è la volta del prelato Niccolò Effrem che viene eletto Pastore di Bari. La famiglia non si estinse con Maria Teresa Effrem, andata sposa al nobile D. Girolamo de Angelis, come afferma il Lom­bardi nel Compendio cronologico delle vite degli Arcivescovi baresi, (parte I, pag. 27). Nel XV secolo troviamo Angelo Effrem, giurista, nato a Bari, non si sa quando, ma morto certamente nel 1506: fu giudice della G. C. della Vicaria.

Dal 1501 al 1698, fra i sindaci dei nobili di Bari risultano eletti 20 sindaci dal cognome Effrem. Al nostro Muzio, per le sue nobili prerogative, riuscì facile di far parte della corte napoletana del principe Carlo Gesualdo da Venosa, tanto più che maestro del Gesualdo era stato un altro musicista e nobile barese: Pomponio Nenna.

Effrem però restò fermo a Napoli solo dal 1593 circa al 1615 circa. Come maestro di cappella, passò al servizio della corte di Mantova, dal 1616 avendo per colleghi uomini illustri del mondo musicale d’allora come Monteverdi, G. Rossi e Ghivizzani.

Infatti nell’Archivio di Stato di Mantova (Scheda Davari, n.16: 1600-1659), fra i documenti dei Gonzaga trovasi la lettera che segue: “1615 o 18 settembre per Pompeo Grassi. Facendo io venir di città al vostro servizio Mutio Effrem organista piacerà a V. S. di farlo provvedere al denaro pel viaggio acciocché lo possa incominciare senza alcuna dilazione”.

In data 1.12.1615 da Napoli, Effrem ringraziava il Duca di Mantova dei 300 scudi fattigli pagare “per venire a Mantova”. Prima del dicembre dell’anno 1619 lasciò Mantova per Fi­renze per mettersi al servizio del Granduca. Fu colà che ebbe uno scontro con il celebre musicista Marco da Gagliano, oltretutto maestro di cappella della cattedrale di Firenze, al quale rimproverò “errori di tonalità, di ritmo e d’ar­monia” riscontrati nel Sesto libro dei Madrigali, “dimostran­dosi musicista ben più preparato del suo avversario”, secondo il Fétis.

La certezza della sua permanenza a Firenze è confermata da un Diario alla Corte Medicea (dal 1600 al 1637), conservato fra i manoscritti della Biblioteca Nazionale di Firenze e pubblicato da Angelo Solerti sotto il titolo “Musica, ballo e drammatica alla Corte Medicea” (Firenze, Bemporad, 1903).

     Si legge, a pag. 149: “Et a dì 14 detto (dicembre 1619)… è sudetti medici lo trovorno assai bene… et la sera si fece musica dalla Arcangiola ed da Muscio frema” (sic) (1) – (1) Muzio Effrem.

A pag. 155: “Così pure nell’agosto (1620): il 17 la Cecchina, il 18 il Castrato, il 20 l’Arcangiola e Muzio Efrem; il 27 il mae­stro di cappella Marco da Galliano e i castrati; e ciò continuò nel settembre”.

A pag. 157: “Et adì 13 detto (gennaio 1621) S. A… la sera si trattenne a sentire cantare l’Arcangiola con Muzio Frema (sic)…”.

Si può pensare che prima di passare al servizio della corte fiorentina, 1’Effrem sia stato in prova, se il Gran Duca di To­scana, da Firenze, il 23 luglio 1618, scriveva alla sorella, Duchessa di Mantova: “Io non vorrei che, la sicurtà che si siam preso l’archiduchessa et io de trattener qui Muzio Effremo, musico et servitore del signor Duca, con esser però stati cagione che egli non abbia potuto essere costà per l’assentione come haveva pro­messo, gli fosse di danno alcuno nella gratia delle Al. V.re…”.

E per ciò glielo raccomanda. Altra lettera consimile era pure indirizzata al Duca di Mantova. Nel 1622, questo musico, passò a reggere la Cappelladel Duca di Ferrara (Da: “Musici alla Corte dei Gonzaga in Mantova”  di A. Bertolotti, pag. 96). Nel 1622 ritornò a Napoli e nel 1626 curò l’edizione postuma dei “Madrigali a 6 voci di Gesualdo da Venosa”.

L’Effrem compose madrigali e villanelle che apparvero ne  Il primo libro delle Villanelle alla napolitana a tre voci di di­versi musici di Barri raccolte per Ioanne de Antiquis (Venezia, Gardano, 1574); ne Il primo libro di Madrigali a cinque rac­colti da Francesco Antonio Baseo (Venezia, Gardano, 1582), ne Il sesto libro dei Madrigali a cinque raccolti da Stefano Felis (Ve­nezia Scotto, 1591), in Musiche di alcuni eccellenti autori com­poste per la ‘Maddalena’, sacra rappresentazione del sig. G. B. Andreini, fiorentino (Venezia, 1617), alla quale collaborarono an­che C. Monteverdi, G. Rossi e A. Ghivizzani.

Compose pure messe e mottetti che lasciò manoscritti nelle mani del Granduca di Toscana. Scrisse inoltre Censure di Mutio Effrem sopra il sesto libro de’ Madrigali di M. Marco da Gagliano, maestro di cappella della cattedrale di Fiorenza, (Firenze, 1622), inspiegabilmente sfug­gite al Repertoire International des Sources Musicales, che do­vrebbe sostituire il sempre benemerito, ma superato Quelle Lexicon di R. Eitner.

Non si conosce la data della sua morte che certamente è av­venuta non prima del 1626. Del fratello Alessandro, musicista anch’egli, ben poco conosciamo.

Sappiamo soltanto che De Anti­quis inserì una sua villanella nella raccolta del 1574. (riproduzione riservata – 1968)

 

BIBLIOGRAFIA

BELLUCCI M. A. – I musicisti baresi, in Rassegna Pugliese, a. 1885, vol. II, pag. 196-200.

BERTOLOTTI A. – La musica alla Corte dei Gonzaga in Mantova dal sec. XV al sec. XVIII. Milano 1886, pag. 96.

CANAL P. – Della Musica in Mantova. Venezia, R. Ist. Tip. Antonelli, 1881.

D’ADDOSIO R. – 240 illustri letterati e artisti della prov. di Bari, Bari, 1894.

LUCIANI S. A. – I musicisti pugliesi dei sec. XVI e XVII, Iapigia, 1931.

LUCIANI S. A. – Villanelle alla napolitana a tre voci di musicisti baresi del sec. XVI, Roma, I. I. S. M., 1941.

SOLERTI A. – Musica, ballo e… alla corte medicea dal 1600 al 1637. Firenze, Bemporad, 1905.

SORRENTI P. – I musicisti di Puglia, Bari, Laterza e Polo, 1966.

VALABREGA C. – Antiche schermaglie, in La Scala. Mi., (05.1959, pag. 30).

 

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