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Civiltà musicale pugliese

RAFFAELE GERVASIO di alfredo giovine

Raffaele Gervasio è nato a Bari il 26-7-1910. È stato alunno del Liceo “Niccolò Piccinni” di Bari (fondato e diretto dal m° Giovanni Capaldi) dove studiò violino con Gioconda De Vito, armonia con Don Cesare Franco e pianoforte e contrappunto con Italo Delle Cese. Amilcare Zanella, l’allora direttore onorario del Li­ceo Piccinni, ebbe a rilevare ben presto le particolari doti del Gervasio e poiché “s’interessava assiduamente alle giovani spe­ranze del vivaio musicale pugliese”, lo volle suo alunno al Con­servatorio G. Rossini di Pesaro, affidandolo a Giovanni Chiti per il completamento degli studi di violino, ad Alessandro Gicognani ed Alessandro Peroni per il contrappunto e l’armonia. Superò gli esami di violino col massimo dei voti nel 1929 e continuò con Zanella gli studi di composizione. Nel 1931 da Pesaro passò al ‘Cherubini’ di Firenze, si diplomò nel 1933 dopo aver studiato con Vito Frazzi ‘al quale è legato tuttora spiritualmente’ afferma in una sua biografia, per quanto riguarda il  ‘sistema alternato’ (ossia octofonico) da lui appreso. Ottorino Respighi gli fu poi maestro al Corso di perfeziona­mento per compositori presso l’Accademia di Santa Cecilia in Roma dove il Gervasio vinse, nel 1936, il premio ministeriale per il migliore allievo del Corso e il premio d’incorag­giamento dell’Accademia d’Italia. Gervasio, oltre a cimentarsi con successo nel campo della mu­sica sinfonica e, cameristica, “cercò gradatamente, tanto per ne­cessità pratiche quanto per naturale buona disposizione, di crearsi un’attività professionale di particolare e viva immediatezza, nel pur necessario eclettismo, attraverso le varie forme dell’arte ap­plicata: Radio, Cinema, Teatro, Dischi, Televisione”. Dalle musiche di scena per spettacoli di prosa alle “terze pagine radiofoniche” del ‘46 su testi di Edoardo Antòn La Gior­nata di una chiesa, “Da Lilì Marlène alla Vittoria”, “Napoli vita perenne”. Non vi è, forse, genere di musica nel quale egli non si sia cimentato. Di particolare rilievo nella produzione professionale di Ger­vasio emergono i caratteristici indovinati lavori di elaborazione del canto popolare, come l’applauditissimo Carosello Napole­tano, per il quale gli venne assegnata la Maschera d’argento 1950, portato sullo schermo dalla Lux Film, la “Bal­lata Italiana” composta per la Rai nel 1951, e diretta da Franco Ferrara. Dal 1940 al 1960 Gervasio è stato direttore musicale della Incom-Industria cortometraggi, sonorizzando con musiche origi­nali o di repertorio varie migliaia di cortometraggi, ed è qui che egli ha trovato, più che nei vari film a lungometraggio musicati per altre case di produzione, un campo particolarmente fecondo di esperienze prettamente musicali e di utili ricerche tecnico-sti­listiche, probabilmente per le felici condizioni di autonomia in cui ha potuto lavorare. Dal 1960, Raffaele Gervasio è tornato ufficial­mente alla musica pura. Già nel novembre del 1955, Fernando Previtali aveva presen­tato nei concerti di Santa Cecilia una sua ‘Sinfonia’ di vaste pro­porzioni, alla quale aveva fatto seguito una seconda sinfonia, eseguita alla Rai, nel 1958, e diretta da Ferruccio Scaglia; ma dal 1960 la dedizione alla musica pura è divenuta più assidua, a seguito di una scelta lungamente presentita e forse drammaticamente at­tuata”.

Dall’ottobre 1967 è stata affidata a Gervasio la Cattedradi Fuga e Composizione nel Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Ha composto per orchestra: “Sinfonia” (Roma, Concerti di Santa Cecilia, 1955); “2ª Sinfonia” (Roma, Rai, 1958); “Preludio e allegro concertante”, per archi, pianoforte e percussione (Roma, Auditorio di Santa Cecilia, aprile 68, dir. Pierluigi Urbini. Mi­lano, Pomeriggi musicali, 18.5.1968, dir. Franco Caracciolo), “Con­certo per violino e orchestra” (vincitore del Premio U. Giordano, indetto dal Comune di Foggia). Preludi” per orchestra (n. e.).

Per scena: “Francesca da Rimini” (D’Annunzio, Roma, T. Argentina, dal 1945 al 1947?); “Madame Bovary” (Flaubert-Sal­vini, Roma, T. Argentina, dal 1945 al 1947?); “Faust” (Goethe, Roma, Accademia Drammatica, 1945); “Il Voto” (S. Di Giacomo, Roma, T. Quirino, 1947-48?); “Il Mercante di Venezia” (Shake­speare, Roma, T. Valle, 1966).

Per balletti: “Viaggio di nozze” (Bologna, Comunale, di­cembre ’58, coreografa I. Dell’Ara); “Rapsodia su canti di Pu­glia”, per tenore, coro maschile e dieci strumenti (Roma, Rai, 1936); “Canzonette amorose” per voce e strumenti, su versi di Angelo Romano (Roma, Rai, 1961); “Concerto spirituale” su antiche preghiere rituali e versetti dell’Ecclesiastico, per coro, viola, organo e arpa (Roma, Rai, 1962, Direttore Antonellini); “Cantata” per soli coro e orchestre sul Tavoliere di Puglia (n. e.).

Musica da camera: “Sonata” per violino e pianoforte (n. e.); “Due tempi” per violoncello e pianoforte (Bari, Palazzo della Provincia, 1935); “Tema e variazioni” per trio (Firenze, Palazzo di Parte Guelfa, 1934); “Composizione in La” per violino e pia­noforte (Bari, Piccinni, gennaio 1968); “Tempo per due” per vio­loncello e arpa, duo Selmi-Dongellini; “Muse notturne” su versi di Enzo Cetrangolo, per soprano, corno e pianoforte (Roma, Rai, 1965).

E le elaborazioni: “Moto perpetuo su temi di Liszt” (Roma, Rai, ?); “Fantasie su motivi dei film di Walt Disney” (Roma, Rai, ?); “Carosello Napoletano”, spettacoli ERREPI – testo e regia di Ettore Giannini (Firenze, T. alla Pergola, aprile 1950); “Romani de Roma” perla Philips, testo e regia di Ettore Giannini; “Son et lumière” (Frascati, Villa Torlonia, 1958); “I canti che hanno fatto l’Italia”, prodotto dalla RCA per le celebrazioni di ‘Italia 1961’.

Ha curato, inoltre, il commento musicale a oltre duemila gior­nali d’attualità ed è autore di popolari sigle radiotelevisive e cinematografiche come ‘Settimana Incom’, ‘Cei-Incom’, ‘Voci dal mondo’, ‘Impresa Italia’, ‘Radiosera’, ‘Carosello’, Girotondo’, ‘Cronache del lavoro’.

Ha musicato anche molti film tra i quali: “I pirati della Ma­lesia” (1941); “Luna di miele” (1942); “I nostri sogni” (1943); “L’incantevole nemica” (1953) e “Piccola posta”(1955). riproduzione riservata – 1968.

 

 

 

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