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La Storia della nascita del Teatro Piccinni va riscritta?

Le vicende legate alla decisione di costruire un novello Teatro a Bari, sono state descritte e raccontate da Giulio Petroni, storico, cronista coevo e testimone non solo oculare di quel periodo. E tutti si sono rifatti alle sue cronache, a lui che peraltro era contemporaneo e aveva seguito l’evolversi delle vicende; tant’è che dettò l’epigrafe della lapide per la posa della prima pietra (18.10.1840).

Ma un recente, inaspettato e casuale ritrovamento, getta nuova luce e aggiunge uno stimolo in più a indagare con maggiore approfondimento.

Dice il Petroni nella sua “Storia di Bari” (vol. II, 1858, p. 292)

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Più sotto:

piccinni petroni 1
Egli afferma: (…) “si cominciò a divisare di fondare un teatro”.
E qui entra in gioco il documento “ritrovato”
piccinni manifesto

Si tratta di un manifesto a stampa (si presume sia stato anche affisso per le strade non solo della città) di 25 pagine, contenente il capitolato “d’appalto dei lavori del Teatro da costruirsi a Bari”, recante la data del 28 marzo 1824; sì, 1824, cioè undici anni prima di quella “fatidica” sera narrata dal Petroni.
Nell’intestazione del manifesto si dice anche “annunziato da precedente manifesto”. Precedente di quanto, non si sa. Quindi la decisione di costruire un Teatro a Bari nasce prima della “ruina” del Sedile. Quanto prima? Per volontà di chi?
La caccia è aperta. Spero di aver dato un bel da fare ai nostri “meticolosi” ricercatori. Primo fra tutti, Francesco Quarto, direttore della Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti che, quanto a fiuto concorre con gli “amici” molecolari.
Non si dovrebbe dire buona caccia, ma questa è diversa, molto più interessante e intrigante. O no?

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