Natale 2021 è stato caratterizzato, a parte il coprifuoco nazionale, causa Covid 19, anche dalle rievocazioni per i 150 anni della prima mondiale dell’Aida di Giuseppe Verdi, andata in iscena al teatro Vicereale de Il Cairo, il 23 dicembre 1871, assente l’autore.
Commenti, analisi, ricordi tra realtà e qualche fantasia. Pochi sanno che, per certi versi, vi sono dei legami tra Bari e l’Aida. Infatti, in quegli anni, il direttore dell’orchestra del Teatro era il nostro Niccola De Giosa (v. Niccola De Giosa di Alfredo Giovine, 1968).
Il 4 febbraio 1977, all’antivigilia della prima di Aida al Teatro Petruzzelli, apparve in Gazzetta del Mezzogiorno un’intervista al maestro direttore Napoleone Annovazzi, a firma di Enzo Foglianese che indusse Alfredo Giovine a inviare una lettera-risposta di precisazioni, pubblicata il 9 successivo, di seguito riprodotta.
Qualche mese, ad aprile, fu la volta de Il Giornale. Anche allora, Alfredo Giovine non fece mancare il suo commento, con altra lettera di precisazioni, pubblicata, sempre in Gazzetta, il 24 aprile 1977 e qui sotto riportata. Dopo tali note qualcosa cambiò.
AVVISO
ai “signori” naviganti
Oh tu, che vai per siti
rubacchiando
facendo tuo il lavoro altrui;
Oh tu, che vai propalando;
Oh tu, che diffondi note false;
Fratello: “memento mori”!
Sono trascorsi venti anni dal 25 agosto 1995, data della morte di Alfredo Giovine.
Avevo in animo di pubblicare un libretto di suoi “Ricordi” che consegnò ai figli, il 15 ottobre 1988.
Oggi, per questa ricorrenza, anticipo uno stralcio di tale libretto, sperando di poterlo pubblicare a breve.
Grazie. Felice Giovine
“ (…) A malincuore, menomato seriamente nel fisico e nel morale, chiusi l’attività a fine 1955.” (aveva una ditta di spedizioni; n.d.r.).
“ (…) Comunque passato un certo periodo di tempo e adattandomi alle mie nuove condizioni fisiche, cominciai a coltivare un mio hobby riguardando la cultura popolare barese. E così nel 1962 pubblicai, a mie spese, la Bibbia Barese. L’affermazione in un campo a me estraneo e la conseguente popolarità facilitarono la mia penetrazione nella redazione barese de “Il Tempo” e nella “Gazzetta”.
Le mie proposte e le mie “polemichette” incuriosirono un po’ tutti e, visto con simpatia da Gorjux, Scarpa, Valentini e Giacovazzo riuscii a far pubblicare i frutti delle mie ricerche. Puntavo soprattutto su correzioni di errori storici e similari, oltre argomenti nuovi di sicura presa e interesse.
A questo, cercavo di valorizzare il “dialetto” e gli aspetti tipici baresi “cucinati” in modo particolare, cosa che incontrò il favore di quanti, modestamente, erano interessati a tali argomenti.
Purtroppo alcuni elementi invidiosi videro con astio la mia ascesa e con vari modi cercavano di “tagliarmi le gambe”, senza però riuscirvi.
Un professore, tale N.N., cercò di “tagliarmi le gambe”.
Senza fare il mio nome mi chiamava ironicamente “il baresissimo” e faceva intendere che io napoletanizzavo gli aspetti tipici baresi.
Lo sorpresi io con le mani nel sacco, svelando un plagio e rettificando e smascherando persino foto e cartoline napoletane, fatte passare per baresi con artifizi tipografici. (…)”.
ecc. ecc.
PRESENTAZIONE
La raccolta di motti e modi di dire baresi che proponiamo è l’insieme dei due libri “La cère se strusce e la breggessiòne non gamine” e “Pure le pudece tènene la tosse” che Alfredo Giovine pubblicò nel 1969, di altri detti pubblicati successivamente in articoli, libri e speciali, integrati con quelli di autori riportati in libri e giornali, doverosamente citati in Bibliografia e, quelli che ci sono stati forniti da amici nonché i numerosi e appassionati lettori de “U Corrìire de BBàre”. Leggi →
Nell’ambito del tradizionale appuntamento di fine giugno, sovrinteso dal dinamico consigliere Nicola De Matteo e organizzata dall’Amministrazione Provinciale di Bari, presieduta dal prof. Francesco Schittulli, si svolgerà nei saloni del Palazzo, la suggestiva
“Notte Bianca della Poesia”
con la sezione dedicata alla poesia dialettale non solo barese. Leggi →
L’Accademia della lingua barese “ Alfredo Giovine”
ha istituito un Pronto Soccorso Linguistico
per “principianti” (chi principia a scrivere il barese)
e per “accidiosi” (svogliati). Basta una telefonata
e risparmi un’offesa a Bari e alla sua lingua.
Non essere “presuntuoso” (da presumere),
una telefonata ti qualifica, e poi….
iè n-dune
Il Centro Studi Baresi e Felice Giovine
augurano
a BBare e a ttutte le barise nu Natale bbuène bbuène assà
e nu Capedanne angore cchiù mmègghie.
Sotte o u-arrue, Babbe Natale v’ave a fà acchià tande cose bbone.
Iì, mbèsce, sò ademannnate a la Befàne, na bbèlla strascèdde tosta-toste,
pe ddàlle sope a le mane a chidde ca fàscene le negasdè e le saputìlle
e scrìvene u barèse a mote lore.
Non gapìsscene c’a ffà acchesì, mbèsce de rènne anore a BBare,
nge fàscene nu sgarbe ca non ze mèrete;
pe prengìbbie: solamènde pe sscì m-bàcce o nase !!!
Puzze: abbreveggnàdeve chèdda facce de Caifàsse !!!
E nonn-u volne capì, percè la capa lore iè ttoste,
ca pe ffà le cose asseduàte, accorre a stedià.
U barèse iè na lèngua ca vène da le vìicche nèste
ca s’avonne fatte u m. a gallettòne
pe ffange acchià sta cetà, ca iè la cchiù bbèlle du munne
e nnù nge la stame a scecuà com’a la cammìse de Criste.
E nge stame a ffà canossce ca sime tande quaquè!
BBare, ce petèsse, mbèsce de nu vase nge dèsse nu garzàle.
Grazzie assà a tutte chidde ca donne sèmbe
u lore condrebbute a mandenè cusse site.
mèstelachiòppe
Da Romeo e Giulietta a “Giugliètte e Romè”
Sabato 30 Novembre, alle ore 18,30, presso L’ECCEZIONE – Bari, in Via Indipendenza 75, si inaugura il nuovo ciclo di appuntamenti-spettacolo “Lingua barese”, a cura di Gigi De Santis e Felice Giovine, in collaborazione con l’Accademia della lingua barese “Alfredo Giovine”, per la stagione artistica di Puglia Teatro, patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali, dalla Regione Puglia, dall’Università e dal Comune di Bari, dalla SIAD – Società Italiana Autori Drammatici di Roma. Primo appuntamento avrà come argomento
“da Romeo e Giulietta” a “ Giugliètte e Romè ”
La trasposizione in lingua barese della tragedia “Romeo e Giulietta” di Shakespeare è stata l’occasione per far affacciare il dialetto barese al balcone di Giulietta e farlo entrare nelle case dei baresi e di quelli che avrebbero assistito allo spettacolo in teatro. L’occasione di dare dignità letteraria e far capire una volta per tutte che il barese non è un gergo, ma una lingua vera e propria, con tutti i fenomeni tipici del nostro idioma, che ha una sua grammatica, con regole certe che vanno rispettate, se si vuole scrivere come si deve e farsi capire da tutti. Insomma se si vuole avere una scrittura unica, facile, alla portata di tutti e per tutti, anche di chi non ha una grande frequentazione letteraria alle spalle. Anche per questo motivo è stata istituita l’Accademia della Lingua barese (8 Maggio 2012) intitolata ad Alfredo Giovine, il demologo che spese tutta la sua vita per far capire ai baresi la portata del patrimonio linguistico di cui disponevano e perché sapeva che “…chi non conosce a Bari le cose di questo paese, più che i forestieri, sono proprio i baresi…”.
Il progetto “Da Romeo e Giulietta a Giugliètte e Romè” nasce quindi dalla volontà di riabilitare un dialetto, per molti versi ancora disprezzato, nel confronto con uno dei testi teatrali più amati dal pubblico di tutti i tempi; esso traspone la tragedia degli amanti scechspiriani nel cuore di Barivecchia e traduce le loro indimenticabili parole in puro idioma barese. Durante l’incontro a L’Eccezione verranno proiettati alcuni momenti delle riprese cinematografiche e della rappresentazione teatrale e saranno letti i brani più significati in barese. Con Felice Giovine saranno ospiti il regista veneziano Francesco Brollo e Lorenzo D’Armento.