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Bari

Michele Lopez mago del click

Il re della fototipia

Nelle raccolte di collezionisti di cartoline illustrate fine 800, specie baresi e pugliesi, non possono mancare esemplari di Michele Lopez, un mago del clic e della fototipia.

Il Nostro nacque a Bari il 1° novembre 1862 da Ludovico (ebanista, con negozio di ferramenta in Strada Palazzo di Città, 62; non fotografo, come è stato scritto) e da Angela Rosa Cassano.

Data la presenza in famiglia di due figli religiosi, Giuseppe, (eddomadario della Cattedrale e cappellano delle carceri) e Maria Raffaella, suora, il padre Ludovico convertì l’attività in un negozio di arredi sacri, in Piazza Mercantile 36; attività, in seguito, gestita dall’altro figlio, Luigi, al quale si associò Ruggieri (trasferendosi al 39), e ancor oggi esistente.

Non conosciamo formazione e prime esperienze di Lopez fotografo, ma possiamo ipotizzare che si andasse impratichendo nella stampa fotografica, per evadere commesse e ordini tramite il negozio del padre e provenienti dai due fratelli religiosi, Giuseppe e Maria Raffaella, come preghiere, santini, ecc., e che da ciò abbia, poi, aperto il proprio studio fotografico in Via Putignani 78.

Si era specializzato nella “fototipia” che lui stesso definiva: “processo di riproduzione fotografica inalterabile”, concordando pienamente vista la freschezza delle immagini qui riprodotte, che non dimostrano gli oltre 100 anni.

L’inizio della sua attività editoriale si potrebbe collocare sul finire del 1896, inizio 1897, perché la prima cartolina conosciuta, risulta essere quella celebrativa dell’abiura della principessa Elena di Montenegro, (andata sposa a Vittorio Emanuele di Savoia, a Roma), avvenuta nella Basilica di San Nicola, il 21 ottobre del 1896.

Per tale occasione Lopez realizzò e stampò la cartolina a noi giunta e viaggiata il 26.10.1896.

Invece, la prima serie di cartoline illustrate di Bari pervenutaci è del luglio 1898.

Dopo Via Putignani, trasferì lo studio fototipico dapprima, in via Crisanzio 216, poi, al 150 (1931, palazzo Garibaldi), infine in via Dante 222, il più comodo, data la vicinanza con la propria abitazione al 205.

Lo possiamo appellare, senza dubbio, “l’Alinari barese”, per l’abilità professionale e per il continuo viaggiare, che si concedeva perché poteva contare sulla perizia di Rosaria, sua unica collaboratrice, alla quale affidava lo studio ma anche la realizzazione di ordini urgenti.

Nel 1900, in occasione della Mostra Provinciale espose alcune sue fototipie.

Nel 1921 collaborò a ‘Uomini e Cose’, rivista diretta da Alfredo Violante.

In oltre trent’anni di attività ha girato mezza Italia, è stato a Roma (inondazione del 1900), ha fissato luoghi caratteristici e scorci bellissimi di varie località dell’Abruzzo, delle Marche, Calabria, ecc.

Di Bari ha cercato e immortalato anche gli aspetti più impensabili della vita quotidiana, gli umili, i mestieri e i lavoratori più caratteristici (ciabattini, pescatori, contadini, l’acquaiolo, il lustrascarpe, ecc.), gli avvenimenti correnti, come l’alluvione del 1905, oltre naturalmente immagini religiose, suo pane quotidiano.

Michele Lopez, dopo due matrimoni (il 30.1.1892 con Annunziata Conenna di Mola, e il 9.2.1927 con Angela Maria Cassano), morì il 25.3.1945, a 83 anni, senza eredi, ma non dimenticato. Non sono pochi i baresi che meriterebbero di essere scoperti e riscoperti. Ma potremo mai dire grazie a qualcuno ?  felice giovine – 1982

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